Anno 1962 - Il 22 giugno 1962 la famiglia alpina della Destra Tagliamento festeggia la nascita del suo 40° Gruppo, al Bar Garibaldi, a Roveredo, con la presenza di una sessantina di Penne Nere locali, dei Vice-Presidente Giavito e Toffolon, dei consiglieri di Sezione Fessa e Cescotto e dei Capigruppo Narciso Cardin di Cordenons, Emìlio Pavan di Torre, Giuseppe Sfreddo di Fontanafredda e un folto gruppo di Penne Nere della Sezione di Pordenone. Ha luogo il tesseramento e la elezione del Consiglio Direttivo che da i seguenti risultati: Capogruppo: Bivio Galletti; Vice-Capogruppo Riccardo Cadelli; Consiglieri Pietro Cadelli, Silvano Redivo e Pio De Mattia.
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Anno 1968 - Roveredo, 5 maggio 1968: Si costituisce il nuovo Gruppo. Riunione nel cortile delle scuole elementari, da dove il corteo si muove con la banda in testa. Davanti la chiesa viene celebrata la messa dal parroco Don Mario Del Bosco. Alla fine è benedetto il nuovo gagliardetto: Madrina Lucia, figlia dell'Alpino Marino De Luca, combattente e mutilato in Grecia sul Golico. Il corteo si ricompone, si porta al monumento dei Caduti: è deposta una corona d’alloro e prende la parola il Presidente di Sezione. Il Capogruppo Goz, quindi, ringrazia tutti i convenuti e ordina un «rompete le righe» per una buona bicchierata e uno spuntino gustatissimi.
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5 maggio 1968: Fra i vecchi presenti, a Roveredo, sono da ricordare Angelo Del Piero, classe 91, padre del maestro di musica e direttore della banda, già dell’8° Alpini, combattente in Libia e nella guerra mondiale sul Pal Piccolo, sul Pal Grande e alla Busa Alta sugli Altipiani di Asiago, dove fu ferito riportando una mutilazione alla mano destra. E’ pure da ricordare Tono Alberto, classe 1893, Artigliere Alpino, il ben conosciuto corriere Roveredo-Pordenone, uno degli ultimi rappresentanti di quel mestiere per cui ogni giorno egli scendeva a Pordenone per fare la spesa per tutto il paese, accompagnato dal fedele asino che, ben conoscendo le abitudini del padrone, sapeva già dove e quando fermarsi.
Roveredo ha tra i suoi decorati: Romanin Maurilio, cl. 1921, medaglia di bronzo al valor militare. Del Quartier Generale della 3a Divisione Alpina Julia.
«In difficile ripiegamento, attraverso le linee nemiche, avendo l’avversario attaccato con carri armati e fanterie, il Comando di Divisione, si scagliava con freddo coraggio contro l’avversario. Rimasto ferito e in precarie condizioni fisiche, non desisteva dal combattimento fino a quando il nemico, travolto dal nostro contrattacco, ripiegava in disordine».
- Nowo Postojalowka (Russia), 20 gennaio 1943.
E’ un Socio dei più attivi del Gruppo locale: presente a tutte le Adunate; non manca mai alle riunioni di Gruppo.
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Il 29 dicembre 1968, il Comune di Roveredo consegna a tre insegnanti benemeriti la Medaglia d’Oro. Tra essi c’è il nostro socio Giovanni Bellomo, consigliere del Gruppo, già insegnante di disegno e direttore della locale Scuola Professionale, per un trentennio. Alpino, era stato richiamato come caporal maggiore nella seconda guerra ed aveva sopportato una dura prigionia in Germania; era decorato della Croce di guerra al V.M.; per oltre 35 anni apprezzato dipendente del Consorzio Cellina-Meduna.
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Anno 1971 - Nel luglio 1971 i roveredani Marcello De Luca, muratore pensionato ed Emilio Riolino, guardiano del Consorzio di Bonifica «Cellina Meduna» fanno le loro vacanze alla baracca del Sauc, alla Venezia delle Nevi. Con blocchi di roccia squadrati costruiscono un castello dedicato alla Madonna delle Nevi: la statua della Madonna è regalata dal Tenente Zuliani di Vacile. L’opera si trova sul piazzale della baracca. La spesa è sostenuta da Arnaldo Mazzocut, gerente del locale. Per l’inaugurazione viene celebrata una Messa da Don Del Bosco, parroco di Roveredo, alla presenza di un folto gruppo di gitanti. Ricordiamo che Emilio Riolino, classe 1920 è socio del Gruppo di Roveredo. Nel 1940 è stato, col B.ne Gemona, in Grecia e in Albania; venne ferito due volte: a Passo Furca (Albania) il 1° Novembre 1940 e sul Golico il 25 marzo 1941.
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Nostro socio è il colonnello Emilio Fant, cl. 1897, combattente della Ia guerra mondiale e poi in A.O., in Spagna, in Jugoslavia, in Grecia, in Russia dove resta prigioniero fino al 1946. Ha medaglia di bronzo al V.M., un encomio solenne e 5 croci di guerra.
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